· Il tratto gastrointestinale
Caratteri generali
Il tratto gastrointestinale è una complessa struttura anatomica distinta in porzioni diverse che sono stomaco, duodeno, digiuno, intestino tenue, ileo, colon, sigmoide e retto. Tra questi l’intestino, data la sua notevole estensione di contatto con le sostanze alimentari che vi transitano, è forse il più importante dei quattro organi di eliminazione che il nostro organismo possiede (pelle, polmoni e reni). La superficie stimata del tratto gastrointestinale si aggira intorno ai 250-400 m2 ed è costituito da 3 volte il numero di cellule dell’individuo che lo ospita: questo gli ha valso la definizione di “organo biologico”; pare inoltre che durante la vita vi transitino circa 60 tonnellate di cibo. E’ sede di “infiammazione fisiologica” da parte del contenuto endoluminale che esercita un’azione protettiva verso molti germi patogeni. Ha un rapido turn-over cellulare di superficie (3-4 giorni), per contrastare la continua stimolazione endoluminale. Nel colon, il segmento dell’intestino compreso tra l’intestino tenue a partire dalla valvola ileocecale e il retto, si accumulano i residui del bolo alimentare e termina la digestione grazie all’intervento della flora batterica che vi si trova normalmente. Qui sono assorbite numerose ed importanti sostanze: l’acqua, i glucidi e molti medicamenti. L’eubiosi è il bilanciato equilibrio tra i microrganismi e l’ospite che li contiene. Tale stato simbiotico è la normale situazione microecologica del corpo e, in questo caso, dell’intestino. La flora batterica intestinale svolge funzioni importantissime, prima fra tutte la protezione delle placche di Peyer ( una importante frazione del sistema immunitario ). Quando l’equilibrio batterico intestinale viene alterato abbiamo la disbiosi, cioè una condizione in cui sono presenti batteri intestinali abnormi, ma sotto certi aspetti anche questa è una condizione molto comune. La flora batterica intestinale, è composta per il 95% di batteri anaerobi e per il restante 5 % da batteri aerobi.
I batteri anaerobi sono:
BATTERIOIDI
BATTERIO BIFIDO
ESCHERICHIA COLI (vari tipi)
ENTEROCOCCHI
LATTOBACILLI
I batteri aerobi:
PROTEUS
LIEVITI
CLOSTRIDI
STAFILOCOCCO
I batteri e l’intestino
Esiste una relazione diretta tra l’attività dei batteri e i tempi di transito colico. In caso di transito colico rallentato, ossia di stipsi, le feci sono troppo secche ( il riassorbimento colico dell’acqua è dell’ordine di 900 – 1400 ml. nelle 24 ore ) e i lattobacilli scompaiono. Poiché i lattobacilli fanno parte della cosiddetta flora intestinale “acida” che costituisce una barriera naturale contro i batteri della putrefazione che si sviluppano meglio in ambiente basico, la loro scomparsa permette la scomparsa della barriera di protezione acida. La flora batterica si riduce, i germi della putrefazione risalgono nell’intestino tenue e provocano fenomeni putrefattivi responsabili di meteorismo e di produzione di composti amminici, le ptomaine, che sono estremamente tossiche.
La cattiva alimentazione attuale con eccesso di carne e di zucchero, la cattiva masticazione correlata a pasti ingeriti con troppa fretta, sono responsabili di materiali intestinali ricchi di proteine mal digerite, che predispongono allo sviluppo di una flora batterica aggressiva ( in particolare il clostridium perfrigens ).
A partire da queste proteine mal digerite, numerosi aminoacidi subiscono un processo di decarbossilazione che produce le amine tossiche:
istidina ————————————> istamina
tirosina ————————————> tiramina
lisina —————————————> cadaverina
ornithina ———————————-> putrescina
arginina ———————————–> agmatina
cistina e cisteina ————————> mercaptano
triptofano ———————————> indolo e scatolo
Molte di queste amine sono dei potenti veleni vasocostrittori, l’indolo e lo scatolo ( metilindolo ) sono sostanze responsabili in gran misura del particolare odore delle feci.
Le malattie del colon
Le comuni malattie del colon sono dovute principalmente a:
-Alimentazione squilibrata
-Mancanza di esercizio fisico
-Stress
Queste malattie possono a loro volta essere così divise:
1 ) Malattie acute : diarrea, colite, stitichezza
-Infiammazione cronica
-putrefazione
-diminuzione di lattobacilli
2) Malattie croniche : diverticoli, polipi, sigmoidite tossine della putrefazione aumento della permeabilità della mucosa intestinale
3) Malattie degenerative sistemiche
Rapporti di equilibrio della flora batterica
Sembra esserci un fisiologico equilibrio simbiotico tra il gruppo di batteri acidofili-bifidi e gli organismi coliformi. Se predominano i batteri coliformi allora c’è una tendenza della flora a risalire l’intestino verso il tenue; se predomina il gruppo degli acidofili-bifidi (che sono conosciuti come fermentatori dell’acido lattico), allora i batteri coliformi non sono più in grado di funzionare correttamente, poiché il pH intestinale deve essere lievemente alcalino (5,5 – 6) e cambia grazie alla produzione eccessiva di acido da parte degli organismi fermentatori dell’acido lattico. Se la flora batterica è anomala o non equilibrata la mucosa gastro-
intestinale diventa permeabile in modo anomalo, permettendo così l’assorbimento di proteine inadeguatamente frammentate e di riassorbire tossine dai contenuti intestinali. Il 5,82% delle disbiosi sono caratterizzate da alterazioni dell’ESCHERICHIA COLI mentre il 54,18% presenta una pressoché totale mancanza di lattobacilli.
La disbiosi intestinale
La Disbiosi intestinale è un peso in più da sopportare per il paziente già ammalato e può essere l’ostacolo maggiore per la risoluzione dei suoi problemi. In altre parole, la disbiosi può produrre una malattia secondaria. Se si tiene presente che la mucosa gastro-intestinale ha una vasta superficie e di conseguenza una grande capacità di assorbimento di tossine, come necessariamente accade nella disbiosi, non è una cosa sorprendente il fatto che le conseguenze della disbiosi siano molteplici.
Cause della disbiosi
-Utilizzo di antibiotici, corticosteroidi, estroprogestinici, uso indiscriminato di lassativi. – Alimentazione insufficiente dal punto di vista qualitativo e soprattutto con associazione – carboidrati, proteine , frutta, nello stesso pasto, diete carenti di fibra. – Malattie organiche e funzionali del canale gastroenterico (infezioni intestinali e parassitosi) ed – anche disfunzioni del fegato e del pancreas (perché alterano il ph intestinale). – Radioterapia e chemioterapia. – Malattie infettive acute. – Cause inquinanti: coloranti alimentari, conservanti, pesticidi, ormoni steroidei alimentari. – Repentini cambiamenti della dieta. – Variazioni climatiche.
Funzione dei batteri intestinali
I batteri intestinali possono sintetizzare le vitamine, il batterio bifido produce la B1 , l’ESCHERICHIA COLI produce le vitamine B1, B2, B6, acido nicotinico, acido pantotenico, acido folico, vitamina B12, vitamina K, biotina. Nelle disbiosi la maggior parte delle vitamine prese per bocca, sia nel cibo che come integratore alimentare, sarà assorbita dalla anomala flora batterica con conseguente ipovitaminosi Malattie nelle quali la disbiosi è riconosciuta come causa principale o favorente
– Disfunzione fegato vie biliari e pancreas
– Diarrea o stitichezza
– Acne, eczemi, malattie allergiche (asma, febbre da fieno, orticaria, ecc.)
– Anemia
– Reumatismi
– Esaurimento nervoso associato a mal di testa, irritabilità e stanchezza eccessiva
– Depressione
– Ipovitaminosi
– Infezioni da funghi, in particolare Candida
– Mancanza generale di resistenza e predisposizione a infezioni ricorrenti.
Flatulenze
1 ) Rallentamento del transito intestinale
2 ) Alimenti maldigeriti :
……………… insufficiente masticazione
……………… eccesso di grassi
……………… eccesso di proteine
……………… eccesso di zuccheri
3 ) Ansia
– nervosismo Stitichezza
Si definisce stitichezza un allungamento del tempo di transito intestinale superiore a 12 – 16 ore. Qualsiasi occasione di stitichezza determina un incremento di tossine prodotte nell’intestino, in particolare ad opera delle flora putrefattiva su residui proteici maldigeriti
Questo può portare a livello:
– ORL —————–> infezioni a ripetizioni
– Epatico ————-> emicranie, nevralgie
– Cutaneo ————> dermatiti e dermatosi
– Urinario ————> cistiti
– del sangue ———> stato di acidosi
Principali fattori causali:
– carenza fibre alimentari
– riduzione secrezione biliare
– ridotta assunzione di acqua
– stress
– scarso esercizio fisico ( specie dei muscoli addominali )
Ulcere e fistole anali
Quasi sempre secondarie a irritazione della mucosa per:
– Emorroidi
– Feci irritanti ( ph)
– Carenze vitaminico-minerali
Emorroidi
Condizione di stasi venosa nelle vene emorroidali del retto e dell’ano.
– Stitichezza
– congestione epatica o ipertensione portale debolezza vascolare generale
In caso di emorroidi pensare quindi alla coppia: Fegato/intestino e sistema vascolare
Diarrea
Evacuazioni numerose e rapide di feci liquide. E’ da intendersi come un meccanismo difensivo dell’organismo per eliminare un eccesso di tossine prodottesi nel colon di cui irritano le pareti, o per un eccesso di tossine provenienti da un altro organo.
Principali fattori causali
– Sovraccarico alimentare ( grassi, proteine, zuccheri raffinati )
– Carenza di enzimi digestivi ( alimenti maldigeriti )
– Farmaci irritanti ( es. antiinfiammatori )
– Putrefazioni o fermentazione eccessive
– Paura, ansietà
A seconda del livello intestinale interessato
———> tenue : feci un po’ vischiose e giallastre
———> ceco : feci schiumose, acide e giallastre
———> colon sinistro : feci brunastre
Parassitosi intestinale
Proliferazione intestinale di parassiti : ossiuri, lamblia
– Alimenti infestati
– Colon indebolito
Sintomi clinici
– colite, diarrea
– emicranie, nausee, stanchezza, nervosismo, irritabilità e prurito
- La tossiemia intestinale
Fonte dell’autointossicazione organica
La tossiemia intestinale è una forma di avvelenamento del sangue e della linfa che è dovuto all’assorbimento di tossine o di microrganismi da parte delle cellule danneggiate della mucosa intestinale. Numerosi sono quelli che avanzano l’ipotesi che è necessario che vi sia distruzione della membrana mucosa perché i batteri e le tossine possano entrare nel sistema sanguigno e linfatico. Tuttavia è stato dimostrato che le proteine, gli idrati di carbonio, i sali, i minerali e simili sono facilmente assorbiti dal colon. Certe forme di alimentazione aumentano la permeabilità della mucosa intestinale come viene dimostrato dalla Dottoressa Catherine Kousmine e dalla Medicina Antroposofica di Rudolph Steiner. Dunque, i batteri e i veleni sono capaci di penetrare nella circolazione sanguigna e linfatica in condizioni dette di “vita normale”. La straordinaria quantità di batteri presenti nel colon fanno di questi la fonte primaria di focolai d’infezione nel corpo. La stasi intestinale, condizione creata dal passaggio molto lento del contenuto intestinale, aumenta l’assorbimento sistematico dei batteri e delle tossine. A seguito di disordini intestinali possono insorgere infezioni situate lontano dal colon stesso: denti, cavità, tonsille e prostata. Un intestino atonico e intossicato può essere responsabile di malattie che in apparenza non hanno una diretta relazione con esso. Il Dr. Sexton, un grande specialista americano, afferma che la putrefazione intestinale comporta una diminuzione del potenziale immunitario e dei meccanismi di difesa. Suggerisce inoltre che la flora può divenire patogena quando il ristagno e la putrefazione divengono cronici. Le tossine del metabolismo batterico penetrano nel flusso circolatorio e infettano altri organi. Ha scoperto che i batteri come gli streptococchi e gli stafilococchi, abitanti naturali del colon, sono responsabili di numerose malattie generali come l’artrosi, l’acne, l’ipertensione, i mal di testa e la psoriasi a causa del loro eccessivo aumento in periodo di tossiemia intestinale. Questi dati sono stati stabiliti dopo aver seguito 314 casi per problemi di colite. Il Dr. Bassler descrive situazioni in cui sostanze non desiderabili per l’organismo sono assorbite dall’intestino mentre nutrimenti indispensabili non lo sono affatto. Afferma che ciò può condurre a una malnutrizione, a una tossiemia intestinale che genera diarrea, stipsi, colite acuta e cronica. Il Dr. Wiltsie, rinnovatore con il Dr. Waddington dell’idrocolonterapia considera che le turbe del sistema nervoso autonomo sono una causa essenziale della tossiemia intestinale. Questi problemi possono essere di tre tipi:
Turbe del sistema nervoso centrale
Molte persone nervose, ansiose e stressate dalla vita contemporanea, lavorano e vivono in virtù della loro energia nervosa. Questa tensione permanente trattenuta per mezzo di eccitanti, stimolanti, antidepressivi e altri sostegni chimici, genera un’ansia cronica e problemi gastrointestinali tali come la stipsi e gli spasmi del colon. Ogni attacco provoca indebolimento instaurando a breve termine una intossicazione intestinale generale.
Turbe d’origine endocrina
Un sistema nervoso simpatico instabile provoca una scarica di adrenalina anche quando lo stimolo è mite, causando in seguito un colon spasmodico e vagotonico.
Turbe d’origine psichica
Inconsciamente, un individuo sceglie a volte d’essere malato per attirare l’attenzione. In questo caso la terapia migliore è una terapia d’ordine psicologico. Il sistema nervoso autonomo può certamente causare danni importanti all’equilibrio psichico ed alla stessa salute. In questo preciso caso è possibile associare delle sedute di idrocolonterapia a delle sedute di psicoterapia. Disordini del sistema nervoso autonomo così come le infezioni localizzate, le allergie e le carenze nutrizionali possono causare una tossiemia cronica. I vari cambiamenti nelle vicinanze dell’intestino intaccano direttamente o indirettamente il funzionamento del colon creando delle modificazioni nel metabolismo dei batteri che vi risiedono che possono aumentare di numero aggravando la situazione oppure fermare la loro azione e ciò comporterebbe un disordine funzionale della produzione di vitamine del gruppo B e K, della peristalsi intestinale o dell’assorbimento dei minerali, tutto ciò porta una tossiemia intestinale cronica se non viene trattata l’infezione primaria. Se ciò non sarà fatto, si permetterà ai veleni ed alle tossine di penetrare di nuovo nel sistema portale e di ritornare al fegato. Il fegato può indebolirsi fino al punto che un aumento di pressione nella vena porta può infiltrare il sangue infetto nelle anastomosi emorroidali per mezzo delle vene iliache e cave con conseguente intossicazione della circolazione generale del corpo. Il sangue che raggiunge il fegato non è totalmente pulito, allora le tossine penetrano ancora di più nella circolazione generale.
Tossiemia intestinale e allergie
Certi individui possono diventare allergici a certi elementi della loro propria flora intestinale. Il Dr. Traut ha evidenziato la relazione tra l’artrite e l’allergia isolando degli streptococchi del sangue al 70% dei suoi pazienti artritici. Per il Dr. Waddington, la causa più diffusa dell’artrite è l’assorbimento di batteri che generano putrefazione nell’intestino. Il Dr. Wiltsie sostiene che l’allergia è la causa delle infezioni che provocano una immunità lenta o poco sviluppata. Dichiara che questi ammalati, come pure altri, possono migliorare o guarire completamente per mezzo dell’idrocolonterapia, di una adeguata alimentazione, del riposo e della distensione.
L’intossicazione intestinale causata dall’allergia a certi alimenti non può scomparire che evitando di consumarli. La desensibilizzazione e l’immunità sono in genere insufficienti a trattare questo tipo di patologie.
La stasi fecale, principale causa di intossicazione
La stasi, dovuta unicamente a cause meccaniche, è un fattore che predispone a una intossicazione intestinale cronica. Le evacuazioni poco frequenti e irregolari producono alterazioni che ritardano la progressione delle materie fecali e dunque creano nuovamente delle condizioni di stasi. Una intossicazione intestinale può essere ugualmente aggravata da carenze nutrizionali come acqua, proteine, minerali, sali e vitamine (I fast food, denunciati recentemente dall’O.M.S., sono un esempio lampante di scarso potere nutrizionale). L’apporto nutritivo e la sua relazione con l’attività metabolica, il suo assorbimento, la necessità quotidiana e la sua utilizzazione possono essere tutte possibili cause di debolezza nel processo alimentare. Un cattivo funzionamento a uno qualsiasi di questi livelli può innescare una intossicazione intestinale. Un colon inattivo comporta inevitabilmente una modificazione della flora intestinale, creando una grande produzione di tossine. In condizioni normali non vi è all’interno dell’intestino crasso alcun assorbimento così rapido come nell’intestino tenue e nello stomaco. Tuttavia, durante la stasi fecale o setticemia, esiste una pressione gassosa fortemente aumentata correlata ad infiammazione. In queste condizioni di eccessiva pressione ed alterazione della mucosa si effettua un assorbimento considerevole di batteri e dei loro veleni. La presenza di questi veleni a livello cellulare riduce la resistenza di ogni organo e di ogni tessuto organico.
VARIAZIONE DI pH APPARATO DIGESTIVO
BOCCA: pH 6.5
STOMACO ALTO: pH 3.4 – 4.0
STOMACO BASSO: pH 2.0 – 2.4
DUODENO: pH 7.5
DIGIUNO : pH 7.5
INTESTINO TENUE: pH 7.5
ILEO: pH 7.5
CIECO: pH 7.0
COLON ASCENDENTE: pH 6.5 – 7.0
COLON TRASVERSO: pH 6.5 – 7.0
COLON DISCENDENTE: pH 6.5 – 7.0
SIGMOIDE: pH 6.5
RETTO-ANO: pH 6.5
ATTIVITA’ DELLA FLORA BATTERICA INTESTINALE
DISTRIBUZIONE DELLA FLORA BATTERICA AUTOCTONA INTESTINALE NELL’UOMO
STOMACO: CONCENTRAZIONE TOTALE BATTERICA da 0 a 103
- a) COMPOSIZIONE: Batteri strettamente aerobi o batteri anaerobi facoltativi
ENTEROBACTERIA: Concentrazione da 0 a 102.
STREPTOCOCCUS: Concentrazione da 0 a 103.
STAPHYLOCOCCUS: Concentrazione da 0 a 102.
LACTOBACILLUS: Concentrazione da 0 a 103.
FUNGHI: Concentrazione da 0 a 102.
- b) COMPOSIZIONE: Batteri anaerobi
BACTEROIDES: Rari
BIFIDOBACTERIUM: Rari
PEPTOCOCCUS: Rari
CLOSTRIDIUM: Rari
FUSOBACTERIUM: Rari
EUBACTERIA: Rari
VEILLONELLAE: Rari
DIGIUNO: CONCENTRAZIONE TOTALE BATTERICA da 0 a 106
- a) COMPOSIZIONE: Batteri strettamente aerobi o batteri anaerobi facoltativi
ENTEROBACTERIA: Concentrazione da 0 a 103.
STREPTOCOCCUS: Concentrazione da 0 a 104.
STAPHYLOCOCCUS: Concentrazione da 0 a 103.
LACTOBACILLUS: Concentrazione da 0 a 104.
FUNGHI: Concentrazione da 0 a 102.
- b) COMPOSIZIONE: Batteri anaerobi
BACTEROIDES: Concentrazione da 0 a 102.
BIFIDOBACTERIUM: Concentrazione da 0 a 103.
PEPTOCOCCUS: Concentrazione da 0 a 103.
CLOSTRIDIUM: Rari
FUSOBACTERIUM: Rari
EUBACTERIA: Rari
VEILLONELLAE: Concentrazione da 0 a 102.
ILEO: CONCENTRAZIONE TOTALE BATTERICA da 103 a 107
- a) COMPOSIZIONE: Batteri strettamente aerobi o batteri anaerobi facoltativi
ENTEROBACTERIA: Concentrazione da 102 a 105.
STREPTOCOCCUS: Concentrazione da 102 a 106.
STAPHYLOCOCCUS: Concentrazione da 102 a 105.
LACTOBACILLUS: Concentrazione da 102 a 105.
FUNGHI: Concentrazione da 102 a 103.
- b) COMPOSIZIONE: Batteri anaerobi
BACTEROIDES: Concentrazione da 103 a 106.
BIFIDOBACTERIUM: Concentrazione da 103 a 107.
PEPTOCOCCUS: Concentrazione da 103 a 104.
CLOSTRIDIUM: Concentrazione da 102 a 104.
FUSOBACTERIUM: Rari
EUBACTERIA: Concentrazione da 103 a 105.
VEILLONELLAE: Concentrazione da 103 a 104.
COLON: CONCENTRAZIONE TOTALE BATTERICA da 1011 a 1012
- a) COMPOSIZIONE: Batteri strettamente aerobi o batteri anaerobi facoltativi
ENTEROBACTERIA: Concentrazione da 104 a 1010.
STREPTOCOCCUS: Concentrazione da 105 a 1010.
STAPHYLOCOCCUS: Concentrazione da 104 a 107.
LACTOBACILLUS: Concentrazione da 106 a 1010.
FUNGHI: Concentrazione da 102 a 106.
- b) COMPOSIZIONE: Batteri anaerobi
BACTEROIDES: Concentrazione da 1010 a 1012.
BIFIDOBACTERIUM: Concentrazione da 108 a 1012.
PEPTOCOCCUS: Concentrazione da 108 a 1012.
CLOSTRIDIUM: Concentrazione da 106 a 1011.
FUSOBACTERIUM: Concentrazione da 109 a 1012.
EUBACTERIA: Concentrazioneda 109 a 1012.
VEILLONELLAE: Concentrazione da 103 a 104.
- Candidosi intestinali
La candida (Candida albicans) è un nemico insidioso, molto più diffuso e molto più pericoloso di quanto non si pensi. È un parassita appartenente alla famiglia dei miceti (funghi), ed è responsabile di un nutrito gruppo di patologie che va sotto il nome di candidosi. Fra le micosi superficiali dovute a lieviti vengono collocate le candidosi, malattie di frequente riscontro nella pratica medica quotidiana. Queste micosi possono estendersi in modo più grave al di là della cute, a organi e visceri interni (candidiasi sistemica) in rapporto alla possibilità che si crei una patologia opportunistica in pazienti in qualche modo debilitati2. La candida è nota perché si presenta spesso come affezione vaginale, del cavo orale (mughetto) e della pelle (chiazze che compaiono con l’esposizione solare) ed a volte viene riconosciuta come causa di uretriti. Chi soffre di candida vaginale sa che con le medicine convenzionali è difficile “eradicarla”, e che in genere è recidivante (tende a ripresentarsi). In realtà la candida può attaccare moltissimi tipi di tessuti, ed è anche contagiosa; la sua diffusione è enorme ed in crescita. In ogni forma di candidosi c’è la presenza della candida intestinale. Questo fungo s’instaura nell’intestino di tutti gli esseri umani, in genere poco dopo la nascita, e vi rimane sempre presente; in condizioni normali è però benefico. Per essere più precisi la candida è un organismo dimorfico, cioè che si presenta in due forme. Normalmente è un simbionte, quindi appartenete alla flora batterica “amica”, e partecipa alla digestione degli zuccheri tramite un processo di fermentazione. Nella forma patologica diventa un parassita e crea una struttura molecolare molto lunga, che tramite la mucosa intestinale entra nel flusso sanguigno. La candidosi intestinale è dunque una particolare forma di disbiosi.
Eziopatogenesi
La candida ha un’elettività per le mucose e per la pelle e questo fa capire molte cose sul meccanismo di propagazione e sui danni di questo fungo. Tutte le mucose dell’organismo sono collegate tra di loro e rappresentano una componente fondamentale del sistema immunitario (MALT, Mucosal Associated Lymphoid Tissue). Risulta dunque chiaro che la candida rappresenta un forte attacco al sistema immunitario, e quindi apre la via a tutte le forme patologiche, tra cui il cancro di cui la candida è un’importante causa favorente. Si tratta di un complesso di quadri patologici legati quasi sempre all’azione patogena di Candida albicans (C.a.), lievito ritenuto endosaprofita, ovvero di altri lieviti come C. stellatoidea, C. tropicalis, C. parapsilosis, C. pseudotropicalis, C. guilliermondii, C. krusei, C. glabrata, ecc. Le singole specie differiscono tra loro sia per la frequenza del loro riscontro in laboratorio sia, dal punto di vista micologico, per le differenti caratteristiche possedute nella fermentazione e assimilazione dei 12 zuccheri e dell’azoto inorganico (come KNO). L’interesse è rivolto però principalmente a Candida albicans che si riscontra in alta percentuale nel cavo orale e nelle feci di individui sani e così pure in vagina, al punto che questa potrebbe essere considerata la “nicchia ecologica”, e il canale del parto come sede del passaggio del lievito dalla madre alla bocca del feto e quindi nel tubo digerente. Si ammette che Candida albicans quando diventa patogena abbia bisogno, per sopravvivere, di un ambiente caldo-umido con apertura all’esterno: le altre sedi colonizzabili sono le grosse pieghe sulla cui cute può trovarsi C.a. come saprofita esterno. Nella patologia sperimentale solo Ca. dopo applicazione per 36-72 h sulla cute in occlusione produce una tipica vescico-pustola sottocornea. La Ca. come saprofita non produce lesioni ed è difficilmente individuabile all’esame microscopico diretto mentre si isola spesso in coltura su comuni terreni: in entrambi i casi l’aspetto tipico è quello di elementi gemmanti detti blastospore.
La C.a. come patogeno invasivo mostra sempre un marcato aumento del numero di blastospore gemmanti, con comparsa di pseudomicelio, che appaiono sempre all’esame microscopico diretto con l’aspetto di ife (fase miceliale) e spore in gruppi, mentre in coltura su comuni terreni l’aspetto è quasi sempre di blastospore. La Ca. è quindi un fungo “difasico” che produce, come il Pityrosporum orbiculare, filamenti ifali quando produce anche malattia.
Ca. in laboratorio può essere facilmente identificata:
1 – inoculando in siero a 37° C una colonia sospetta: dopo 4-6 h si formeranno dalle singole spore delle ife germinative);
2 – inoculando su particolari terreni come il bileagar la colonia sospetta: si formeranno allora le tipiche clamidospore in 24-48 h. Per identificare gli altri lieviti si utilizzano con buona attendibilità dei kit forniti dal commercio in cui vengono facilmente evidenziati l’assorbimento e l’assimilazione di zuccheri da parte di un inoculo.
C.a. sopravvive nella cute come commensale ma può divenire patogeno in situazioni particolari come la gravidanza, il diabete più o meno latente, in cui aumenta di molto la frequenza dell’isolamento in coltura senza che vi sia malattia. A seconda di come situazioni predisponenti locali e generali si presentano e si combinano fra loro, C.a. slitta dalla posizione di saprofita commensale a quella di parassita patogeno.
Nella Tab. 1 indichiamo le condizioni patogenetiche più importanti nell’induzione della candidosi.
Come si rileva dalla tabella si tratta di situazioni patologiche in cui la candidosi può presentarsi talora raramente, talora in modo quasi costante: nell’incidenza intervengono però fattori di difesa legati specificamente al soggetto.
Uno o più deficit dei fattori indicati nella Tab. 2, come l’integrità dello stato corneo per i traumi e per la macerazione o l’equilibrio della flora residente turbato da chemioterapici, terapie antibiotiche o dei perfetti meccanismi della fagocitosi e della risposta I linfocitaria danno inizio a una candidiasi. i quadri cinici che ne derivano dipendono per la gravità dall’importanza che ognuno dei fattori ricordati possiede e, per le possibilità terapeutiche, da un rapido orientamento nell’individuarli.
Fattori favorenti l’infezione da Candida sp.
A) Situazioni fisiologiche
— infanzia
— vecchiaia
— gravidanza
— mestruazioni
B) Fattori locali
— traumi (ferite, ustioni)
— umidità (occlusione locale in obesi, esposizione all’acqua)
— protesi
— tamponi
C) Malattie metaboliche e disendocrinie
— diabete, obesità, gotta
— sindrome di Down
— M. di Cushing, M. di Addison
— ipotiroidismo, ipoparatiroidismo
— acrodermatite enteropatica
— iposideremia, malnutrizione
D) Malattie debilitanti
— tumon
— malattie infettive croniche
E) Sindrome da insufficienza immunitaria
— S. di Di George, S. di Nezelof, S. di Chediak-Higashi
— deficienza di mieloperossidasi
— sindrome da iper-IgE
— malattie croniche granulomatose
— AIDS
F) Interventi chirurgici
— cateterismi
— tracheostomia
— infusioni prolungate
G) Assunzione di farmaci
— antibiotici, cortisonici ed immunosoppressori
— citostatici, contraccettivi orali
— radioterapia
Diffusione e diagnosi della candida
Recenti studi epidemiologici hanno messo in evidenza che la candida è il più diffuso fungo patogeno dell’organismo umano. Uno studio realizzato in Nuova Zelanda ha evidenziato inoltre che si tratta di una forma patologica con diffusione in rapida crescita .Va tenuto presente che tutti questi studi riguardano i casi diagnosticati, che rappresentano soltanto una percentuale probabilmente bassa del totale. I sintomi che in genere si usano per la diagnosi di candidosi sono:
costipazione / diarrea
intolleranze alimentari
disturbi del ciclo mestruale
sindrome da affaticamento cronico
mal di gola
denti malfermi
visione offuscata o instabile
bruciori nella minzione
cefalee frequenti
prurito nasale
mal di schiena (lombalgie e dolori cervicali)
disturbi comportamentali
depressione e stati d’ansia
Da quanto abbiamo visto si capisce bene il motivo di questi sintomi, ma risulta anche evidente che si tratta di un quadro riduttivo. Per questo la diagnosi di candidosi a volte sfugge anche agli esperti. Dal punto di vista delle medicine energetiche la cosa è molto più semplice, perché si possono utilizzare i test di biorisonanza che sono attualmente i più affidabili.
Tab. 2- Fattori di difesa dell’organismo nella Candidiasi
A) integrità della barriera cutaneo-mucosa
B) interazione con altri membri della flora residente
C) fagocitosi da parte di neutrofili e macrofagi per attivazione
della via alternativa del complemento e per opsonizzazione dei
lieviti
D) normale transferrinemia
E) integrità del sistema T linfocitario (meno importante è il
sistema B linfocitario)
Effetti
Riflettendo anche sulle funzioni dell’intestino e della pelle si capisce bene come la candida possa provocare intolleranze alimentari, e a causa della stretta relazione tra intestino, sistema immunitario, sistema endocrino e sistema nervoso, sintomi come la depressione, sindrome premestruale, alopecia, insonnia, impotenza, patologie digestive, allergie, dermatiti, diabete, malattie autoimmuni e così via. La candida polmonare è difficilissima da guarire e provoca anche scompensi cardiaci, perché ostruisce il flusso di sangue cuore – polmone. Insomma è coinvolta in buona parte dello spettro delle patologie umane. Paradossalmente, anche a causa di questa vastissima patologia associata è molto difficile da diagnosticare. Chi andrebbe a pensare che la causa primaria di una depressione sia una candidosi? Bisogna avere conoscenza delle recenti ricerche scientifiche sul cervello enterico e conoscere i meccanismi della candida, che viene in genere vista come un problema secondario (candida vaginale recidivante …). Si spiega così ad esempio la scarsa efficacia delle cure locali della candida vaginale, che indeboliscono il sistema immunitario nella mucosa vaginale e non ripristinano le funzionalità della candida nell’intestino.
Le cause
Le cause della candidosi sono molte: dalla disbiosi, ad un indebolimento del sistema immunitario (antibiotici, vaccini, malattie debilitanti, metalli pesanti, inquinamento ecc.), fino anche al contagio anche per via parentelare (sangue), che è anche stato studiato tramite confronto del DNA. Ci sono casi ad esempio in cui tra due partner si verifica un continuo contagio reciproco tra la candida vaginale e irritazioni o dermatiti del pene, che magari si presentano solo come un senso di fastidio o di bruciore. Peraltro spesso nel maschio la candidosi, oltre a generare infezione prostatica, provoca la balanopostite, che si presenta sotto forma numerose chiazze eritematose (rosse) spesso ricoperte di materiale biancastro, piccole, vellutate, lucide, localizzate al glande (parte terminale del pene) ed al prepuzio (pelle che ricopre il glande) accompagnate da prurito e bruciore. Tra le cause principali non va dimenticato l’onnipresente stress. Una causa primaria dell’instaurarsi e del mantenimento della candidosi è l’alimentazione, che provoca disbiosi.
Trattamento della candidosi
Questo fattore va sempre tenuto presente nella cura, che come sempre sarà diversa da persona a persona. Spesso va associato al trattamento delle allergie e/o a quello di altri parassiti. Tutti i protocolli hanno in comune il trattamento della disbiosi e delle intolleranze alimentari, il drenaggio per l’eliminazione delle tossine ed una dieta che in questo caso è particolarmente dura. Vanno in genere eliminati i lieviti (pane, pizza ecc), tutti gli zuccheri raffinati (dolci, zucchero, pasta, pane non lievitato), le patate, le bevande come la coca cola, gli alcolici ed anche parte della frutta, come gli agrumi, i funghi e la frutta secca, caffè e cioccolate, i coloranti ed i conservanti. Si possono mangiare con moderazione pasta e riso integrali (e biologici per non fare il pieno di pesticidi), carne due volte alla settimana e pesce tre volte alla settimana. Le verdure vanno bene quelle che non generano fermentazione. Attenzione: i vari yogurt alla frutta contengono zuccheri, e sono altamente controindicati.
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